Pilates

Il metodo Pilates

La sua storia e i suoi insegnamenti

J. H .Pilates è stato il fondatore del metodo Pilates ideando una tecnica, apprezzata in tutto il mondo, che ha trasformato l’approccio alle discipline del movimento nell’ambito delle scienze motorie, della riabilitazione e del fitness, con effetti positivi per il benessere psico-fisico della persona. Joseph Hubertus Pilates nasce nel 1883 in Germania nei pressi di Düsseldorf. Suo padre è un ginnasta di origini greche e sua madre una naturopata di origini tedesche. Il giovane J. H. Pilates ha una struttura fisica piuttosto gracile e una salute precaria , che lo spingono ad avvicinarsi a varie tecniche di ginnastica e alla pratica di diverse discipline sportive. La determinazione, l’impegno, lo studio dell’anatomia e dello sviluppo muscolare , aiutano J. H. Pilates a raggiungere ottimi risultati, base integrante della sua formazione culturale e del suo stile di vita fin dall’adolescenza. L’intuizione rivoluzionaria di Joseph Hubertus Pilates è la convinzione che il moderno stile di vita, la pessima postura e una respirazione inefficace siano le cause di una salute precaria.

Si trasferisce in Inghilterra nel 1912, lavora come boxeur, circense e allenatore per la difesa personale della polizia di Scotland Yard. Durante la Prima Guerra Mondiale, viene internato per un anno nella prigione di Lancaster, dove organizza l’allenamento proprio e dei suoi compagni , acquisendo sempre di più la consapevolezza dell’efficacia dei suoi esercizi ginnici sulla salute delle persone.

Infatti, quando nel 1918 scoppia la grande epidemia di influenza detta “spagnola”, che causa la morte di milioni di vittime, uccidendo più di 200.000 inglesi, J.H .Pilates si accorge che coloro che si erano sottoposti al suo training fisico non erano stati contagiati.

Successivamente, Pilates si trasferisce sull’isola di Man, dove conosce la triste realtà dei reduci di guerra menomati dalle ferite e allettati, per i quali si impegna a creare tecniche di riabilitazione, mettendo a punto degli esercizi che i degenti eseguono sdraiati, utilizzando le molle dei letti dell’ospedale, allo scopo di consentire il movimento sia degli arti inferiori che superiori e ritrovare il corretto tono muscolare.

Pilates associa così al movimento fisico a corpo libero la possibilità di creare macchinari.

J.H.Pilates tornato in Germania continua a ideare e creare attrezzi, alcuni dei quali sono in uso tutt’oggi.
Ad Amburgo, conosce Rudolph Von Laban, ideatore della Labanotation (una delle forme di registrazione scritta di balletto più rinomate nel mondo), che insieme ad altri personaggi importanti del mondo della Danza, introduce il metodo Pilates come allenamento di base per i ballerini.

Nel 1925, il governo tedesco, resosi conto dell’efficacia della sua tecnica, invita Pilates a seguire personalmente il piano di allenamento del nuovo esercito nazionale, ma egli, rifiutandosi, si trasferisce negli Stati Uniti, dove codifica la sua tecnica di allenamento denominata  Contrology. Questa tecnica viene incentrata sul Mat Work, ovvero si tratta di una serie di esercizi eseguiti a corpo libero su un materassino (mat).
Pilates si dedica anche al perfezionamento degli attrezzi e di precisi protocolli da praticare su di essi, come la Rehabilitation Table che oggi chiamiamo Cadillac e l’Universal Reformer.

J.H. Pilates muore nel 1967, sua moglie Anna Clara Zeuner continua la sua opera, cedendo lo studio di New York ad un’allieva di suo marito Romana Kryzanowska, una tra gli allievi diretti di Pilates, di cui fu a sua volta allieva Anna Maria Cova.

Pilates durante la sua vita ha scritto 2 opere importanti:

  • “Your Health” 1934
  • “Return to life through Contrology” 1945

Nei suoi scritti Pilates evidenzia che la maggior parte dei disturbi fisici sono causati da posture scorrette e da errati stili di vita (“Your Health” 1934). Suggerisce 34 esercizi originali da svolgere sul materassino (Matwork),che illustra con le sue foto ( “Return to life through Contrology” 1945), codificando una tecnica di allenamento che prende in considerazione la persona, come un unicum di mente e corpo, tesa, al raggiungimento di un benessere psico fisico.

La tecnica e i suoi principi

Il metodo inventato da J.H. Pilates è un punto di fusione tra i principi-guida di discipline orientali (armonia e lentezza nell’esecuzione dei movimenti) e le moderne evoluzioni scientifiche del mondo occidentale nella rieducazione corporea e forma fisica, ginnastica propriocettiva e posturale.
Il metodo Pilates permette una vera e propria riprogrammazione neuro-muscolare tramite un approccio propriocettivo. In altre parole consente al corpo di “sentirsi” nello spazio e nel movimento, generando nuovi equilibri tra le fasce muscolari e un lavoro sinergico in modo da ottenere, sia nella statica che nella dinamica, un movimento più armonico, fluido, efficace e con il minimo dispendio energetico.

Questa “magia” si raggiunge progressivamente nel giro di qualche decina di sedute e la si percepisce con una sensazione di sollievo da tensioni muscolari dolorose, associata ad un piacere mentale di relax, che consente di provare quel benessere fisico, dovuto al sentire del “muscolo che ha lavorato”, insieme ad una sensazione di leggerezza e di allungamento.
Il corpo impara un nuovo modo di atteggiarsi, di muoversi, di spostarsi nello spazio senza generare alcun ipertono muscolare abnorme, senza sovraccarichi articolari, con un allenamento intenso, ma delicato, coordinato alla consapevolezza del proprio respiro. Tutti gli esercizi sono mirati a coinvolgere la parte centrale del nostro corpo, denominata “Powerhouse”.
Quest’area rappresenta il centro nevralgico del nostro organismo e Joseph Hubertus Pilates ne era convinto: dal nostro baricentro si sprigiona la forza che irradia poi tutto il corpo.

La Powerhouse che comprende l’intera muscolatura addominale, il pavimento pelvico, i muscoli della bassa schiena con il metodo Pilates viene attivata profondamente. L’allenamento si rivela davvero completo eseguendo movimenti lenti, ben precisi e controllati. Gli esercizi che non devono essere ripetuti più di quanto richiesto, devono essere di base per poterne apprendere l’esatta esecuzione e fatti propri da diventare quasi una reazione inconscia.
Ciò si rifletterà in grazia ed equilibrio in tutte le attività quotidiane e il corpo si trasformerà accompagnato da un nuovo vigore mentale.

La persona che pratica gli esercizi del metodo Pilates non è spettatore di se stesso, ma partecipa attivamente con il corpo e con la mente a ciò che compie poiché era solito dire J.H.Pilates,”la cosa importante non è ciò che stai facendo, ma come stai eseguendo ciò che fai”.
La pratica del Metodo Pilates dunque, migliora la coordinazione e la respirazione, definisce la muscolatura senza gravare sulle articolazioni, migliora la postura, aumenta l’elasticità generale, sopratutto incrementa il benessere generale.

Il metodo Pilates si applica oggi in diversi campi: dalla riabilitazione fisioterapica al fitness, e più recentemente, anche il mondo più evoluto dello sport ha inserito i suoi principi nei programmi di preparazione atletica.

Inizialmente Pilates codificò 6 principi base:

  1. CONCENTRAZIONE massima attenzione in ogni esercizio, la mente deve essere il super visore per ogni singola parte del corpo.
  2. CONTROLLO su ogni parte del corpo, non si devono effettuare movimenti sconsiderati e trascurati.
  3. BARICENTRO sinonimo di Powerhouse, vista come centro di forza e di controllo di tutto il corpo.
  4. FLUIDITÀ DEL MOVIMENTO principio che è la sintesi dei concetti precedenti. Il corpo si muove con leggerezza e grande forza.
  5. PRECISIONE che porta all’economia del movimento e dispendio energetico.
  6. RESPIRAZIONE che va rieducata e coordinata al movimento per liberare completamente il diaframma, migliorando l’ossigenazione del corpo e il suo equilibrio.